Leggo sui giornali che il governo greco ha deciso di indire un referendum popolare per prendere una decisione sul famoso piano di salvataggio europeo (leggi franco-tedesco). Questa decisione, questa richiesta di un’opinione popolare ha scatenato non solo il solito crollo dei mercati, ma ha anche mandato su tutte le furie i tedeschi ed i francesi come non si vedeva dalle migliori barzellette per bambini.
Non voglio fare analisi economiche, non ne ho voglia e non ne sono in grado; d’altronde sembra che in realta’ nessuno sia in grado di capire, tantomeno risolvere, la crisi in corso. La breve e superficiale analisi che voglio fare e’ quella sul concetto di liberta’. Il referendum e’ uno dei piu’ alti momenti di qualsiasi democrazia di una repubblica. Anzi, forse e’ l’unico elemento democratico. Le elezioni in se’ non sono “democratiche” ma per suffragio universale, che e’ cosa ben diversa. Per il popolo non c’e’ modo di chiamare il governo a rapporto o di far cadere un parlamento se non attraverso le elezioni stabilite dalla Costituzione (contratto popolo-stato) o da una crisi del sistema politico stesso (quindi indotta dall’interno). Essendo una repubblica i cittadini hanno delegato l’ufficio della gestione dello stato a persone elette secondo un metodo prestabilito. Tuttavia, il referendum e’ la vera consultazione popolare democratica. Puo’ essere chiamata da un governo, come in questo caso, o da una raccolta di firme. Insomma, e’ il metodo per far apparire chiaro il parere specifico dei cittadini. La cosa e’ da tenere ben presente visto che l’unico altro metodo e’ la rivoluzione che pero’ ha il grave svantaggio di essere molto spesso confusa sia per le domande che per le risposte. Penso che quello greco sia l’ultimo urlo della sovranita’ popolare della Grecia e non trovo casuale che cio’ avvenga proprio nella culla della democrazia. Il fatto che GER-FRA voglia evitare questo referendum ad ogni costo –e ci riuscira’ anche facendo cadere il governo greco attraverso pressioni esterne –e’ il simbolo della mancanza di sovranita’ dei vari stati europei.
Il crollo delle borse non e’ nient’altro che il ricatto del mondo finanziario al mondo politico allo stesso modo con cui il Dow Jones e’ crollato nel 2008 dopo che il parlamento USA non ha approvato il primo folle piano di bailout per le banche (vedi “Capitalism” di Michael Moore).
Sono con te, Grecia.
Tuesday, November 1, 2011
Bankeuropa
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