Il Maestro Internazionale di scacchi Mark Dvoretsky sarebbe contento. Game 2 delle World Series si e’ rivelata una partita a scacchi, di quelle lente ma appassionanti, di quelle in cui il centro e’ complesso, in cui ogni mossa potrebbe costare del materiale se non proprio lo scacco matto. A muovere i pezzi non c’erano Raul Capablanca o Bobby Fischer, ma Ron Washington per i Texas Rangers e Tony LaRussa per i St. Louis Cardinals. La partita e’ rimasta completamente equilibrata fino al settimo inning, in cui i Cardinals sono riusciti a portarsi in vantaggio sfruttando una situazione identica a quella di Game 1, con prima e terza base cariche e Ogando a lanciare. Fino a quel momento si e’ visto del vero baseball, quello classico, abbastanza lento, con pitchers attentissimi e tentativi di basi rubate da parte della squadra offensiva. Le difese sono state praticamente impeccabili, ad esclusione di due errori a squadra e quella dei Rangers e’ stata persino piu’ spettacolare, grazie ad un paio di double-plays della coppia Andrus-Kinsler. Il quinto inning ci ha infatti fatto vedere l’abilita’ del grande Andrus. Con un uomo in prima base (Garcia), Furcal ha colpito un linedrive verso Andrus che con un tuffo l’ha presa al volo con il suo guantone e, utilizzando il suo braccio destro per portare un po’ su il busto, ha lanciato la pallina con il braccio sinistro (quello con il guantone!!) a Kinsler che in corsa e’ riuscito ad afferarla per poi toccare la seconda base prima di Garcia. Kinsler ed Andrus si sono rivelati poi importantissimi al nono inning, quello della vittoria dei Rangers. Kinsler va in battuta e raggiunge la prima base. Andrus con un single riesce quindi a raggiungere la seconda base (colpevole Pujols a cui e’ caduta la pallina) e Kinsler riesce a raggiungere la terza. A questo punto, ad Hamilton non tocca altro che battere Rhodes con una popfly verso il rightfield. Sulla presa, Kinsler si lancia a far punto (1-1). Successivamente, Michael Young fa un altra popfly, sacrificandosi, facendo raggiungere homeplate ad Andrus, per il 2-1 per i Rangers. Al bottom del nono, Feliz fa il suo lavoro permettendo ai Rangers di vincere, con due strikeouts e una popfly. Dunque, il punteggio delle partite e’ Texas Rangers 1 –St. Louis 1. Ed ora, si vola ad Arlington, in Texas, per giocare sotto le regole dell’American League (quindi con il DH).
In realta’, nessuna cronaca puo’ cogliere appieno la tensione di una partita quasi immobile in cui i due pitcher, Lewis per i Rangers e Garcia per i Cardinals, sono stati veramente bravi. La concentrazione necessaria da parte di ogni giocatore era visibile, cosi’ come la paura di sbagliare. Non e’ un caso che uno dei punti della rimonta dei Rangers sia arrivata proprio grazie ad un banale errore di Pujols, in ballo c’era troppo. La passione ci ha forse fatto tornare alla Deadball Era, in cui tutte le partite erano equilibrate, il gioco non era potente e le azioni coraggiose erano poche. A differenza di allora, qui il coraggio pero’ non e’ venuto a mancare, con i vari tentativi di basi rubate, con i sacrifice e con i vari cambi dei pitchers. In realta’ anche tenere Lewis fino al settimo inning e’ stata una scelta molto coraggiosa che, alla fine, ha pagato. E’ stato uno spettacolo meraviglioso e veramente indescrivibile. Ogni momento ha mostrato la bellezza del baseball e mi auguro che la serie continui cosi’. Ovviamente con le regole dell’American League ed il DH le partite dovrebbero avere piu’ runs, ma poco importa. Come a scacchi, ogni tanto si fanno partite anche molto aperte.
A sabato sera e complimenti ad entrambe le squadre.
In realta’, nessuna cronaca puo’ cogliere appieno la tensione di una partita quasi immobile in cui i due pitcher, Lewis per i Rangers e Garcia per i Cardinals, sono stati veramente bravi. La concentrazione necessaria da parte di ogni giocatore era visibile, cosi’ come la paura di sbagliare. Non e’ un caso che uno dei punti della rimonta dei Rangers sia arrivata proprio grazie ad un banale errore di Pujols, in ballo c’era troppo. La passione ci ha forse fatto tornare alla Deadball Era, in cui tutte le partite erano equilibrate, il gioco non era potente e le azioni coraggiose erano poche. A differenza di allora, qui il coraggio pero’ non e’ venuto a mancare, con i vari tentativi di basi rubate, con i sacrifice e con i vari cambi dei pitchers. In realta’ anche tenere Lewis fino al settimo inning e’ stata una scelta molto coraggiosa che, alla fine, ha pagato. E’ stato uno spettacolo meraviglioso e veramente indescrivibile. Ogni momento ha mostrato la bellezza del baseball e mi auguro che la serie continui cosi’. Ovviamente con le regole dell’American League ed il DH le partite dovrebbero avere piu’ runs, ma poco importa. Come a scacchi, ogni tanto si fanno partite anche molto aperte.
A sabato sera e complimenti ad entrambe le squadre.
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