Ieri si e’ svolta la seconda partita per l’ALCS tra i Texas Rangers e i Detroit Tigers. Rimandata di un giorno a causa della possibile pioggia –che poi non e’ arrivata –il Ballpark in Arlington ha avuto modo di vedere la creazione di un pezzo di storia del baseball. Procediamo con ordine.
I Rangers si sono portati in vantaggio subito di due punti gia’ al primo inning, ma la festa e’ durata poco. Holland, evidentemente nervoso, ha pitchato solo 2.2 innings, per un totale di ben 74 pitches (!) e solo 45 strikes. Holland nei suoi 2.2 innings ha permesso all’altra squadra di fare ben 3 runs, con ben 4 walks e 1 homerun facendo 0 strikeouts. Per Detroit invece ha pitchato Scherzer, 6 innings, permettendo 6 hits, 3 runs, 1 walk e 1 homerun, facendo 6 strikeouts. La forza dei Rangers e’ stata quindi nel bullpen, i relievers si sono dimostrati semplicemente fenomenali. Feldman si e’ ritrovato in una posizione bruttissima ma se l’e’ cavato alla grande, cosi’ come Ogando e Gonzalez. Feliz ha invece pitchato piu’ del suo solito inning. Fortunatamente sul 3-2 per Detroit ci ha pensato Cruz a pareggiare grazie ad un single-run homerun. Cosi’ dal settimo inning si e’ arrivati al nono, che dovrebbe essere l’inning finale. Tuttavia, nessuna delle due squadre e’ riuscita a portarsi in vantaggio quindi prolungando la partita di ben due innings.
All’undicesimo, storia e’ stata fatta. Per Detroit entra il pitcher Ryan Perry al posto di Jose Valverde. Michael Young –finora deludente nel post-season –al quinto pitch colpisce una fastball a 92 mph e raggiunge la prima base. Arriva il magico Beltre, che l’altro giorno ha colpito ben tre homeruns. Slider, quarto pitch a 85mph…… SINGLE! Micheal Young di corsa raggiunge la seconda base e Beltre e’ salvo in prima… A questo punto il coach di Detroit corre a parlare a Ryan Perry. C’e’ tensione, la partita e’ importantissima… Arriva Mike Napoli –prima aveva subito un intentional walk –al settimo pitch (con 3 ball, 2 strikes) Perry tira una fastball a 91mph… SINGLE! ANCORA !! Young arriva in terza, Beltre in seconda e Napoli arriva in prima (immaginate cinquantamila texani urlare “Napoli Napoli!” in coro…).
In battuta Nelson Cruz… le tre basi sono cariche, un triple play e’ difficile ma potrebbe infrangere i sogni dei rangers. Basta un punto per vincere la partita. I primi due pitch sono Foul Balls, quindi contano come due strikes. Il terzo e’ un chiarissimo ball. La tensione si aumenta, allo stadio c’e’ bolgia, vincere questa significa molto. A casa mia c’e’ il pandemonio, i bambini letteralmente impazziti. Io che urlo alla televisione manco mi sentissero… istanti lunghissimi, il baseball non concede assolutamente di scaricare la tensione, le giocate sono troppo lente, sono dei duelli interminabili. Ryan Perry comincia il movimento. Ci chiediamo tutti se e’ la pallina decisiva. Basta un single, basta un single… Un tiro di 85mph parte, e’ uno slider. Cruz comincia il movimento e colpisce la pallina… si capisce che e’ forte. La bolgia aumenta, ma potrebbe essere una semplice pop-fly, Cruz potrebbe essere out… la pallina prosegue… prosegue…. gli Outfielders di Detroit corrono come dannati… la pallina esce! GRAND SLAM ! HOMERUN ! GRAND SLAM!!! Allo stadio e a casa mia si festeggia come se si fosse atterrati su Marte! Prendo i bimbi e li lancio in aria, urlo come un imbecille. Guardo la TV e vedo che quando tocca l’homeplate Cruz viene “torturato” dai suoi compagni di squadra, con tanto di acqua, birra e schiuma da barba… NELSON CRUZ E’ IL PRIMO GIOCATORE DELLA STORIA CHE FA UN GRAND SLAM NEL POST-SEASON (da almeno il 1903).
E con questo pezzo di storia, Cruz ci regala una vittoria importantissima, dal 1985 (da quando c’e’ il format a 7 partite) solo tre squadre in vantaggio di 2 partite a 0 non sono poi arrivate alle World Series. Il sogno continua.
La partita e' durata 4 ore e 25 minuti, 51.227 spettatori. Temperatura 74 gradi F, vento verso RF a 2mph.
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